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Dr.ssa Ada Ettorre

“L’essenziale è invisibile agli occhi”


antoine de saint-Exupéry

Riceve nella sede di Roma e on-line

Formazione

● Mi sono laureata in Psicologa Clinica e di Comunità (per l’Infanzia, l’Adolescenza e la Famiglia) presso l’Università La Sapienza di Roma nel 2008.

● Nel 2009 mi sono abilitata e iscritta presso l’Ordine degli Psicologi del Lazio. Nello stesso anno mi sono formata con un master di I livello per il trattamento dei pazienti con patologie oncologiche e organiche gravi.

● Nel 2015 mi sono specializzata come Psicoterapeuta Familiare (indirizzo
Sistemico-Relazionale) nella Scuola Romana di Psicoterapia Familiare di Roma diretta dal prof. Carmine Saccu.

Esperienze professionali e personali

La formazione professionale e le esperienze di vita sono stati due percorsi intrecciati che mi hanno arricchito dal punto di vista professionale e personale, portandomi a diventare la persona e la terapeuta che sono oggi. 
Tra queste esperienze vi è quella del tirocinio post-lauream e dalla permanenza come volontaria per molti anni nella ONLUS “Moby Dick”(2009-2014) che si occupa di sostegno psicologico ai pazienti oncologici e affetti da patologie organiche gravi, dove ho imparato quanto sia importante vivere ed affrontare il dolore sostenendo non solo i pazienti , ma anche la rete familiare che li circonda.

Il tirocinio presso La Casa Circondariale di Rebibbia (2010 – 2012) ha rappresentato un periodo di vita importante e fondamentale per la mia professione. L’incontro col detenuto-dipendente da sostanze stupefacenti in un ambiente protetto e altamente strutturato, con regole ferree e una costante pressione esterna ha richiesto una forte capacità di adattamento, non solo dal punto di vista metodologico, ma anche nella gestione della mia posizione all’interno di un sistema che può essere percepito come oppressivo o alienante. La relazione terapeutica va costruita con cautela, in quanto i detenuti, soprattutto quelli tossicodipendenti, spesso presentano un alto livello di sfiducia nei confronti delle autorità e del sistema.
L’esperienza di lavorare in un penitenziario è stato un percorso trasformativo. Imparare a navigare tra il giudizio e l’accettazione, tra la speranza e la realtà, porta a una crescita professionale e umana che difficilmente può essere raggiunta in altri ambiti di lavoro.

Il tirocinio presso il consultorio per Adolescenti di Via Angelo Emo ASL RM E (2012 – 2015) ha rappresentato un percorso ricco di sfide e soddisfazioni, dove la complessità del lavoro psicoterapeutico si intreccia con le specificità di questa fascia di età. Il ruolo della psicoterapeuta è tanto delicato quanto fondamentale, e le dinamiche che si sviluppano in questo contesto sono caratterizzate da un continuo confronto con la crescita, i conflitti interni e le sfide evolutive degli adolescenti. Gli adolescenti vivono in un contesto familiare che può essere fonte di sostegno o di stress. In molti casi, la psicoterapeuta si trova a lavorare anche con i genitori o con il sistema familiare per favorire una comunicazione più sana e un migliore supporto all’adolescente. Questo implica, da un lato, una consulenza ai genitori per aiutarli a comprendere meglio i bisogni e i conflitti dei loro figli, e dall’altro, un lavoro diretto con l’adolescente per aiutarlo a esprimere e a gestire i propri bisogni in relazione alla famiglia.

Dal 2015 svolgo il lavoro di psicoterapeuta e ho avuto la fortuna di incontrare molte persone e ascoltare le loro storie, le sofferenze più profonde, i segreti più intimi e inconfessabili. Ritrovarmi ogni giorno nello spazio terapeutico con bambini, adolescenti, coppie e famiglie mi arricchisce enormemente come professionista e come persona.

La mia mission professionale

“Siate gentili perché tutti combattiamo una battaglia dura e se vuoi vedere davvero come sono fatte le persone non devi fare altro che guardare!” (dal film “WONDER”)

Quando penso ad un percorso terapeutico lo immagino come un paio di occhiali che ci permettono di guardare meglio ciò che per dei “difetti” oculari non riusciamo a vedere. I “difetti” , a volte, sono corredati dalla nascita, altre volte, arrivano successivamente, col tempo, con l’ “usura” dell’occhio. Attraverso gli occhiali (la terapia) riusciamo a vedere il mondo che ci circonda più nitidamente con una prospettiva differente!

Ogni paziente che incontro riceve in “prestito” un paio di occhiali fatti su misura per “GUARDARE”  il mondo che li circonda !!!

Dr.ssa Ada Ettorre
Iscrizione Ordine Psicologi del Lazio n° 17841
Psicologa Clinica, Psicoterapeuta Familiare Sistemico-relazionale
Tutor ABA – Verbal Behaviour